| PZN | IT033819020 |
| Производитель | Farma Group Srl |
| Форма | Мягкие капсулы |
| Ёмкость | 0 |
| Рецепт | да |
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18.69 €
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Vitamine A e D, comprese le loro associazioni.
Alfacalcidolo (1alfa-idrossi vitamina D3) 1 mcg.
Covi-ox T70 (E306), olio di cocco frazionato, gelatina, glicerolo, acqua depurata, titanio biossido (E171), ferro ossido (E172).
Osteodistrofia da insufficienza renale in dialisi o meno. Ipoparatiroidismo. Rachitismo ed osteomalacia D-resistente o D-dipendente (pseudo-deficitaria). Rachitismo ed osteomalacia da alterazioni renali dovute al metabolismo della Vitamina D. Osteoporosi postmenopausale.
Stati di ipercalcemia. Il prodotto non va somministrato in gravidanza e durante l'allattamento. Ipersensibilita' individuale verso la Vitamina D o altri componenti del prodotto.
Dosaggio iniziale suggerito per tutte le indicazioni. Adulti e ragazzisopra i 20 kg di peso corporeo: 1 microgrammo al giorno. Bambini sott o i 20 kg di peso corporeo: 0,05 mcg /kg/die. Successivamente la dose puo' essere aggiustata secondo la risposta.
Conservare a riparo dalla luce e da fonti di calore.
Poiche' l'iperdosaggio puo' provocare ipercalcemia ed in certi casi ipercalciuria, la calcemia va dosata almeno due volte la settimana nellafase di aggiustamento della posologia. Una volta stabilita la dose gi ornaliera ottimale e' sufficiente un controllo mensile della calcemia.La caduta dei valori della fosfatasi alcalina anticipa in genere la c omparsa dell'ipercalcemia e puo' quindi essere un sintomo premonitore di quest'ultima. Qualora si instaurasse una ipercalcemia, il farmaco el'eventuale supplemento di calcio dovranno essere temporaneamente int errotti fino alla rinormalizzazione, generalmente rapida, della calcemia. Il trattamento potra' quindi essere ripreso ad un dosaggio inferiore. Il farmaco va somministrato con cautela nei pazienti sotto trattamento con digitale, in quanto l'ipercalcemia puo' aggravare in tali pazienti un'aritmia cardiaca. Poiche' influenza il trasporto dei fosfati nell'intestino, nel rene e nelle ossa, la contemporanea somministrazione di sostanze fosforofissatrici va adattata ai valori della fosfatemia (tassi normali: 2-5 mg/100 mL). Poiche' l'alfacalcidolo e il precursore del metabolita attivo della Vitamina D3, la Vitamina D, cosi' comei suoi derivati, non vanno somministrati durante il trattamento. L'ip erdosaggio di qualsiasi forma di Vitamina D determina manifestazioni anche gravi. L'ipercalcemia provocata da un eccesso di dose di VitaminaD o suoi metaboliti puo' anche richiedere terapie d'emergenza. L'iper calcemia, se cronicizzata, potrebbe infatti provocare calcificazioni vascolari generalizzate, nefrocalcinosi e calcificazioni di altri tessuti molli. E' percio' necessario accertarsi che la cifra ottenuta moltiplicando il valore della calcemia per quello della fosfatemia (Ca x P)non superi 70. L'esame radiografico delle regioni anatomiche, sede di possibili calcificazioni, puo' risultare utile per una diagnosi preco ce.
Il contemporaneo impiego di anticonvulsivanti con proprieta' di induzione enzimatica (barbiturici, difenilidantoina) puo' determinare una minor risposta all'alfacalcidolo con necessita' di incrementare il dosaggio. Anche un eccessivo uso di preparati contenenti alluminio puo' interferire con l'efficacia del farmaco. Studi sugli animali hanno suggerito un possibile potenziamento dell'azione del warfarin quando somministrato con calciferolo. Sebbene non vi siano simili evidenze con l'impiego dell'alfacalcidolo, e' opportuno usare con cautela quando i due farmaci vengono usati contemporaneamente. I farmaci contenenti magnesionon debbono essere somministrati durante il trattamento con il prodot to onde evitare la comparsa di ipermagnesemia. La colestiramina puo' ridurre l'assorbimento intestinale delle Vitamine liposolubili e quindianche del medicinale.
Se la posologia e' conforme alle effettive esigenze individuali, il medicinale e' ben tollerato. In caso contrario, poiche' il prodotto ha un'attivita' D-vitaminica, possono comparire effetti collaterali che risultano analoghi a quelli dell'ipervitaminosi D, cioe' una sindrome ipercalcemica, oppure manifestazioni tossiche da calcio (a seconda dellagravita' e durata dell'ipercalcemia). Queste manifestazioni sono di t ipo sia acuto che cronico. Le prime includono debolezza, cefalea, sonnolenza, nausea, vomito, secchezza delle fauci, stipsi, dolori ossei e muscolari. In fase successiva possono comparire disturbi della minzione, congiuntivite (da calcificazione), fotofobia, pancreatite, rinorrea, pruriti, ipertemia, diminuzione della libido, albuminuria, ipercolesterolemia, aumento delle SGOT e SGPT, calcificazioni ectopiche, ipertensione, aritmie cardiache e, raramente, psicosi. Poiche' il tempo di emivita del calcitriolo e' breve, la normalizzazione di una eventuale ipercalcemia avviene in pochi giorni dalla sospensione del trattamento con il farmaco, comunque piu' rapidamente che non nel corso della terapia con Vitamina D o i suoi metaboliti.
Il prodotto non va somministrato in gravidanza e durante l'allattamento.
Vitamine A e D, comprese le loro associazioni.
Alfacalcidolo (1alfa-idrossi vitamina D3) 1 mcg.
Covi-ox T70 (E306), olio di cocco frazionato, gelatina, glicerolo, acqua depurata, titanio biossido (E171), ferro ossido (E172).
Osteodistrofia da insufficienza renale in dialisi o meno. Ipoparatiroidismo. Rachitismo ed osteomalacia D-resistente o D-dipendente (pseudo-deficitaria). Rachitismo ed osteomalacia da alterazioni renali dovute al metabolismo della Vitamina D. Osteoporosi postmenopausale.
Stati di ipercalcemia. Il prodotto non va somministrato in gravidanza e durante l'allattamento. Ipersensibilita' individuale verso la Vitamina D o altri componenti del prodotto.
Dosaggio iniziale suggerito per tutte le indicazioni. Adulti e ragazzisopra i 20 kg di peso corporeo: 1 microgrammo al giorno. Bambini sott o i 20 kg di peso corporeo: 0,05 mcg /kg/die. Successivamente la dose puo' essere aggiustata secondo la risposta.
Conservare a riparo dalla luce e da fonti di calore.
Poiche' l'iperdosaggio puo' provocare ipercalcemia ed in certi casi ipercalciuria, la calcemia va dosata almeno due volte la settimana nellafase di aggiustamento della posologia. Una volta stabilita la dose gi ornaliera ottimale e' sufficiente un controllo mensile della calcemia.La caduta dei valori della fosfatasi alcalina anticipa in genere la c omparsa dell'ipercalcemia e puo' quindi essere un sintomo premonitore di quest'ultima. Qualora si instaurasse una ipercalcemia, il farmaco el'eventuale supplemento di calcio dovranno essere temporaneamente int errotti fino alla rinormalizzazione, generalmente rapida, della calcemia. Il trattamento potra' quindi essere ripreso ad un dosaggio inferiore. Il farmaco va somministrato con cautela nei pazienti sotto trattamento con digitale, in quanto l'ipercalcemia puo' aggravare in tali pazienti un'aritmia cardiaca. Poiche' influenza il trasporto dei fosfati nell'intestino, nel rene e nelle ossa, la contemporanea somministrazione di sostanze fosforofissatrici va adattata ai valori della fosfatemia (tassi normali: 2-5 mg/100 mL). Poiche' l'alfacalcidolo e il precursore del metabolita attivo della Vitamina D3, la Vitamina D, cosi' comei suoi derivati, non vanno somministrati durante il trattamento. L'ip erdosaggio di qualsiasi forma di Vitamina D determina manifestazioni anche gravi. L'ipercalcemia provocata da un eccesso di dose di VitaminaD o suoi metaboliti puo' anche richiedere terapie d'emergenza. L'iper calcemia, se cronicizzata, potrebbe infatti provocare calcificazioni vascolari generalizzate, nefrocalcinosi e calcificazioni di altri tessuti molli. E' percio' necessario accertarsi che la cifra ottenuta moltiplicando il valore della calcemia per quello della fosfatemia (Ca x P)non superi 70. L'esame radiografico delle regioni anatomiche, sede di possibili calcificazioni, puo' risultare utile per una diagnosi preco ce.
Il contemporaneo impiego di anticonvulsivanti con proprieta' di induzione enzimatica (barbiturici, difenilidantoina) puo' determinare una minor risposta all'alfacalcidolo con necessita' di incrementare il dosaggio. Anche un eccessivo uso di preparati contenenti alluminio puo' interferire con l'efficacia del farmaco. Studi sugli animali hanno suggerito un possibile potenziamento dell'azione del warfarin quando somministrato con calciferolo. Sebbene non vi siano simili evidenze con l'impiego dell'alfacalcidolo, e' opportuno usare con cautela quando i due farmaci vengono usati contemporaneamente. I farmaci contenenti magnesionon debbono essere somministrati durante il trattamento con il prodot to onde evitare la comparsa di ipermagnesemia. La colestiramina puo' ridurre l'assorbimento intestinale delle Vitamine liposolubili e quindianche del medicinale.
Se la posologia e' conforme alle effettive esigenze individuali, il medicinale e' ben tollerato. In caso contrario, poiche' il prodotto ha un'attivita' D-vitaminica, possono comparire effetti collaterali che risultano analoghi a quelli dell'ipervitaminosi D, cioe' una sindrome ipercalcemica, oppure manifestazioni tossiche da calcio (a seconda dellagravita' e durata dell'ipercalcemia). Queste manifestazioni sono di t ipo sia acuto che cronico. Le prime includono debolezza, cefalea, sonnolenza, nausea, vomito, secchezza delle fauci, stipsi, dolori ossei e muscolari. In fase successiva possono comparire disturbi della minzione, congiuntivite (da calcificazione), fotofobia, pancreatite, rinorrea, pruriti, ipertemia, diminuzione della libido, albuminuria, ipercolesterolemia, aumento delle SGOT e SGPT, calcificazioni ectopiche, ipertensione, aritmie cardiache e, raramente, psicosi. Poiche' il tempo di emivita del calcitriolo e' breve, la normalizzazione di una eventuale ipercalcemia avviene in pochi giorni dalla sospensione del trattamento con il farmaco, comunque piu' rapidamente che non nel corso della terapia con Vitamina D o i suoi metaboliti.
Il prodotto non va somministrato in gravidanza e durante l'allattamento.