| PZN | IT029876048 |
| Производитель | Galenica Senese Srl |
| Форма | Раствор для инъекций |
| Ёмкость | 0 |
| Рецепт | да |
|
4.26 €
|
Soluzioni endovena.
Sodio lattato.
Acido lattico; acqua per preparazioni iniettabili.
Trattamento degli stati lievi o moderati, ma non gravi, di acidosi metabolica.
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; acidosi lattica; alterazione dei processi ossidativi che impediscono l'utilizzazione del lattato (shock, ipossiemie); alcalosi metabolica e respiratoria; ipotermia; malattie da accumulo di glicogeno; in sufficienza epatica; condizioni associate ad una ridotta perfusione dei tessuti; circolazione extracorporea.
Il medicinale e' una soluzione ipertonica e deve essere somministrato per infusione endovenosa con cautela e a velocita' controllata di infusione. La dose e' dipendente dall'eta', peso, condizioni cliniche, quadro elettrolitico, equilibrio acido-base e osmolarita' del paziente. Generalmente si somministrano 60-90 mEq alla volta fino a 180 mEq/die, con la possibilita' di aumentare questo dosaggio in relazione alla risposta del paziente. Nei bambini la sicurezza e l'efficacia di sodio lattato non sono state determinate.
Flaconcini: nessuna speciale precauzione per la conservazione. Conservare nella confezione originale e nel contenitore ermeticamente chiuso.Non refrigerare o congelare. Sacche: conservare a temperatura non sup eriore a 30 gradi C. Conservare nella confezione originale e nel contenitore ermeticamente chiuso. Non refrigerare o congelare.
Usare con cautela in pazienti con scompenso cardiaco congestizio, insufficienza renale grave e in stati clinici in cui esiste edema con ritenzione salina; in pazienti in trattamento con farmaci ad azione inotropa cardiaca o con farmaci corticosteroidei o corticotropinici. I sali di sodio devono essere somministrati con cautela in pazienti con ipertensione, insufficienza cardiaca, edema periferico o polmonare, funzionalita' renale ridotta, pre-eclampsia, o altre condizioni associate alla ritenzione di sodio. La somministrazione continua puo' determinare sovraccarico idrico e di sodio, stato congestizio e riduzione della concentrazione degli elettroliti. Durante l'infusione e' buona norma monitorare il bilancio dei fluidi, gli elettroliti, l'osmolarita' plasmatica e l'equilibrio acido-base. La soluzione deve essere limpida, incolore e priva di particelle visibili. Usare subito dopo l'apertura del contenitore. Il contenitore serve per una sola ed ininterrotta somministrazione e l'eventuale residuo non puo' essere utilizzato.
I corticosteroidi sono associati con la ritenzione di sodio e acqua, con conseguente edema e ipertensione: pertanto, e' necessario usare cautela nella somministrazione contemporanea di sali di sodio e corticosteroidi.
Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati del sodio lattato, organizzati secondo la classificazione sistemica organica MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetti elencati. Disordini dell'equilibrio idrico ed elettrolitico: ipernatriemia, ipervolemia, ipoosmolarita', ipocaliemia, iperlattacidemia. Patologie del sistema nervoso: cefalea, vertigini, irrequietezza, febbre, irritabilita', debolezza, rigidita' muscolare, convulsioni,coma, morte. Disturbi psichiatrici: sonnolenza, stati confusionali. P atologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: dispnea, arresto respiratorio, edema polmonare. Patologie gastrointestinali: sete, ridottasalivazione, nausea, vomito, diarrea, dolori addominali. Patologie ca rdiache: tachicardia. Patologie dell'occhio: ridotta lacrimazione. Patologie renali e urinarie: insufficienza renale. Patologie vascolari: ipotensione, ipertensione, edema periferico. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: episodi febbrili, infezione nel sito di infusione, dolore o reazione locale, irritazione venosa, trombosi o flebite venosa, necrosi tissulale.
Non sono disponibili dati su possibili effetti negativi del medicinalequando somministrato durante la gravidanza o l'allattamento o sulla c apacita' riproduttiva. Pertanto, il medicinale non deve essere usato durante la gravidanza e durante l'allattamento, se non in caso di assoluta necessita' e solo dopo aver valutato il rapporto rischio/beneficio.
Soluzioni endovena.
Sodio lattato.
Acido lattico; acqua per preparazioni iniettabili.
Trattamento degli stati lievi o moderati, ma non gravi, di acidosi metabolica.
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; acidosi lattica; alterazione dei processi ossidativi che impediscono l'utilizzazione del lattato (shock, ipossiemie); alcalosi metabolica e respiratoria; ipotermia; malattie da accumulo di glicogeno; in sufficienza epatica; condizioni associate ad una ridotta perfusione dei tessuti; circolazione extracorporea.
Il medicinale e' una soluzione ipertonica e deve essere somministrato per infusione endovenosa con cautela e a velocita' controllata di infusione. La dose e' dipendente dall'eta', peso, condizioni cliniche, quadro elettrolitico, equilibrio acido-base e osmolarita' del paziente. Generalmente si somministrano 60-90 mEq alla volta fino a 180 mEq/die, con la possibilita' di aumentare questo dosaggio in relazione alla risposta del paziente. Nei bambini la sicurezza e l'efficacia di sodio lattato non sono state determinate.
Flaconcini: nessuna speciale precauzione per la conservazione. Conservare nella confezione originale e nel contenitore ermeticamente chiuso.Non refrigerare o congelare. Sacche: conservare a temperatura non sup eriore a 30 gradi C. Conservare nella confezione originale e nel contenitore ermeticamente chiuso. Non refrigerare o congelare.
Usare con cautela in pazienti con scompenso cardiaco congestizio, insufficienza renale grave e in stati clinici in cui esiste edema con ritenzione salina; in pazienti in trattamento con farmaci ad azione inotropa cardiaca o con farmaci corticosteroidei o corticotropinici. I sali di sodio devono essere somministrati con cautela in pazienti con ipertensione, insufficienza cardiaca, edema periferico o polmonare, funzionalita' renale ridotta, pre-eclampsia, o altre condizioni associate alla ritenzione di sodio. La somministrazione continua puo' determinare sovraccarico idrico e di sodio, stato congestizio e riduzione della concentrazione degli elettroliti. Durante l'infusione e' buona norma monitorare il bilancio dei fluidi, gli elettroliti, l'osmolarita' plasmatica e l'equilibrio acido-base. La soluzione deve essere limpida, incolore e priva di particelle visibili. Usare subito dopo l'apertura del contenitore. Il contenitore serve per una sola ed ininterrotta somministrazione e l'eventuale residuo non puo' essere utilizzato.
I corticosteroidi sono associati con la ritenzione di sodio e acqua, con conseguente edema e ipertensione: pertanto, e' necessario usare cautela nella somministrazione contemporanea di sali di sodio e corticosteroidi.
Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati del sodio lattato, organizzati secondo la classificazione sistemica organica MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetti elencati. Disordini dell'equilibrio idrico ed elettrolitico: ipernatriemia, ipervolemia, ipoosmolarita', ipocaliemia, iperlattacidemia. Patologie del sistema nervoso: cefalea, vertigini, irrequietezza, febbre, irritabilita', debolezza, rigidita' muscolare, convulsioni,coma, morte. Disturbi psichiatrici: sonnolenza, stati confusionali. P atologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: dispnea, arresto respiratorio, edema polmonare. Patologie gastrointestinali: sete, ridottasalivazione, nausea, vomito, diarrea, dolori addominali. Patologie ca rdiache: tachicardia. Patologie dell'occhio: ridotta lacrimazione. Patologie renali e urinarie: insufficienza renale. Patologie vascolari: ipotensione, ipertensione, edema periferico. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: episodi febbrili, infezione nel sito di infusione, dolore o reazione locale, irritazione venosa, trombosi o flebite venosa, necrosi tissulale.
Non sono disponibili dati su possibili effetti negativi del medicinalequando somministrato durante la gravidanza o l'allattamento o sulla c apacita' riproduttiva. Pertanto, il medicinale non deve essere usato durante la gravidanza e durante l'allattamento, se non in caso di assoluta necessita' e solo dopo aver valutato il rapporto rischio/beneficio.